è un ottimo materiale!

Da qualche mese la plastica è stata messa al bando come il prodotto più nocivo e “distruggi ambiente” mai prodotto.

Eppure il problema non è il prodotto, ma la gestione del rifiuto. Facciamo prima qualche considerazione.   Per chi comprende la citazione: “la conversione in Cyloni è finalemente avviata” attraverso le microplastiche che mangiamo e respiriamo.

Diciamolo ad alta voce, la plastica è un ottimo prodotto e ha permesso uno sviluppo industriale notevole negli ultimi 50 anni, e tutt’ora in evoluzione.    Tecnologicamente parlando la plastica è il macropolimero derivante dalla raffinazione del petrolio, quindi più usiamo derivati come benzina e gasolio, più avremo il macro polimero.

La plastica viene presentata come la rovina del pianeta, ma quando guardo le immagini che mi vengono proposte sui media penso che il problema non sia la prastica ma chi l’ha messa lì, cioè l’uomo

Non uno a casa ma nello specifico chi doveva gestirne lo smaltimento e il riuso.

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Le immagini che vengono diffuse sono quelle di bottiglie abbandonate, sacchetti in mare con il messaggio “la plastica uccide tutto”. Bene, ma chi l’ha messa lì? Perchè non viene immediatamente raccolta e portata in posti idonei?

C’è un’isola di plastica nel mare, perchè non prendono in considerazione di trattarla o smaltirla? L’uomo riesce a fare enormi opere come le infrastrutture, i trafori, le metropolitane, gli acquedotti, l’ecceleratore di particelle… e resta inerme davandi a un mucchio di plastica galleggiante voltantosi e dando la colpa a quelli che bevono il caffè nel bicchierino di plastica.

Quindi il problema non è l’uso della plastica, ma la gestione del rifiuto di plastica.

Non sei ancora convito? Guarda, grazie ai prodotti in plastica si è potuto migliorare le condizioni igienico sanitarie dei paesi, migliorandone la vita e diminuendo la trasmissione di malattie. Ti faccio un esempio, il campo della medicina ospedaliera.

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Saresti disposto a rinunciare alla sicurezza di non trasmissione di malattie grazie ai componenti monouso come siringhe, cannule, ecc… solo perchè sai che questi vanno a inquinare i mari?  Credo che la risposta sia “NO, basta che il rifiuto venga gestito in modo corretto”.

Non nego che ci siano molte cose di cui si abusa aumentando il volume del rifiuto e che possono essere ridotte, aprendo quindi la possibilità a nuovi tipi di produzioni e possibilità per chi vuole fare impresa.

La vera svolta sta nel cambio delle abitudini alle quali siamo asuefatti, come ad esempio, l’uso della sportina da 0,02 centesimi quando vai a fare la spesa.  Da un lato ci vogliono regolamenti che ti permettano di utilizzare cose a oggi vietate e il cambio di abitudine che non è facile.   Vi faccio un esempio: la bottiglietta da mezzo litro d’acqua. Vai in spiaggia già carico come un trasportatore del Nepal e ti devi portare appresso anche la cassa d’acqua dentro comodi termos da 0,75l per la giornata che si riscalderà comunque sotto l’ombrellone, uccidendo l’indotto al bagnino che ti vende la bottiglietta a 2,50€/cad.

Il cambio di abitudine, ad esempio, può essere il bagnino cambia tipo di indotto vendendoti la borraccia in materiale riutilizzabile, ti fornisce l’acqua con un depuratore e tu hai acqua fresca quando vuoi.

Riassumendo:

1. la plastica è un buon prodotto

2. il problema è la gestione del rifiuto

3. la soluzione è l’apertura di nuove idee imprenditoriali per gestione del rifiuto e materiali innovativi

4. cambio di abitudini

 

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