ancora tanta adrenalina.

La serata di International Jazz Dinner ha lasciato un segno indelebile nei presenti, non solo per la buona cena a base di prodotti freschissimi a km vero, i produttori presenti, l’atmosfera raccolta in una location insolita, ma la musica… la MUSICA!

La musica ha scatenato qualcosa di grande dentro ognuno di noi, anche in chi come me, il jazz non lo conosce tanto bene. Per la prima volta ho sentito suonare la vera musica.

Il livello artistico dello spettacolo è stato subito alto ed è andato in crescendo. I pezzi musicali sono stati intervallati dai racconti di Luca e hanno accompagnato il pubblico in un viaggio. L’apice dell’adrenalina è esplosa alla fine, sapientemente caricata come una molla dagli artisti e fatta esplodere alla fine dove ogni musicista ha mostrato liberamente la propria capacità tecnica.

I brani di Luca di Luzio e suonati magistralmente dalla formazione composta da Jimmy Haslip, che è anche il produttore del progetto Globetrotter, Max Ionata, Alessadro Altarocca e Rodney Holmes hanno toccato profondamente anche chi dice di non amare il jazz, tanto da fargli comprare il vinile a fine concerto e farselo firmare.

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E’ stato veramente emozionante vedere l’intesa tra i musicisti durante tutto il concerto. Non stavano semplicemente suonando, ma dialogavano tra loro e si divertivano.

Si sono divertiti e lo hanno trasmesso ai presenti in sala, coinvolgendoli.

Citando il commento di un presente al concerto, mentre usciva a fine spettacolo, “Forlì non è pronta per un livello così alto di musica”.  Questo non lo so, da ottobre 2019 sarà una bella scommessa.

Benedetta Caselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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