Il processo innovativo come strategia di sviluppo.
Si parla sempre, si straparla di innovazione, ma pochissimo di processo innovativo.
Per spiegare la differenza faccio sempre questo esempio: quando Ford introdusse la macchina nel mercato, fermo restando che i consumatori non si immaginavano tanta innovazione di mezzo, si innescarono dei meccanismi di cambiamento radicale della società.
Le strade, pian piano, si trasformarono tecnologicamente adatte alle ruote e non più agli zoccoli, le fabbriche cambiarono il modo di produrre, dal manuale alla serie, cambiò il modo di pensare al lavoro grazie al cambio dei tempi di percorrenza, cambiarono le leggi urbanistiche, l’idea di “parcheggio” divenne una monetizzazione e tanto altro.
La macchina divenne uno status che cambiò radicalmente la cultura e la società, oltre ad innescare tanti altri sottomercati di accessori e attività parallele.
La macchina è l’innovazione, tutto il resto è il processo innovativo.
Oggi, nella ricerca della sostenibilità, non è più pensabile uno sviluppo di attesa o inidividualista, sperando che tutto vada bene.
Grazie alla diffusione dei mezzi di comunicazione digitali, è pianificabile un intervento di sviluppo integrato, definendo obiettivi comuni su più partner, con l’ottimizzazione delle risorse a creazione di bene comune.
Il processo innovativo è un’ottima strategia per accelerare lo sviluppo e creare nuove economicità.
Benedetta Caselli